I sistemisti, si sa, sono tipi semplici e diretti. Strategia? Tattica?
No. Siamo gente abituata a passare inosservata. Siamo spesso la prima linea a prendere proiettili – carne da cannoni – perché poi alla fine quell’accrocchio di roba che arriva in scatoloni deve funzionare anche se non é pensata per farlo. Anche se mancano parti al progetto. Anche se nessuno ha fatto un progetto che abbia un senso.
Di solito ci si riesce pure.
Vero.
Quello su cui mi soffermo, però, é che il sistemista consiglia sempre la soluzione che funziona. Difficilmente sperimenta cose astruse e non si fida del bidone di glitter sparso qua e la dal vendor di turno. Il catalogo é bello, ma io voglio toccare quello che consiglio. Punto! Devo vedere che funziona, funziona bene e non rompe le scatole.
Soprattutto perché se consiglio qualcosa poi ci metto la faccia e la reputazione. Il cliente comprerà quella soluzione sperando, sì, sperando che funzioni. Quindi ci da fiducia. E di solito, solo un tradimento é esperibile. La seconda volta, il cliente va da qualcun’altro. Fine.