#EMCWORLD 2014

Tra una sessione e l’altra, un giro per i booth per guadagnare qualche gadget e una tazzona di caffé, sono in quel posto in mezzo al deserto, vicino all’Area 51 chiamato Las Vegas, NV, USA. EMC é stata così cortese da invitarmi all’unico evento mondiale in cui presentano a partner e clienti le novità e i percorsi futuri della tecnologia. Ah, ha avuto anche l’accortezza di pagare le spese di viaggio e alloggio, nonché tutti i pasti (visto mai dimagrissi troppo…).

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Ovviamente, Netapp ha voluto darci il benvenuto appena arrivati all’aeroporto. Dai, Netapp, non te preoccupà, ci vediamo dietro casa fra un po’.
Comunque, un po’ di numeri. 13k partecipanti da tutto il mondo, la wifi gratuita, open coffee tutto il giorno, dovunque ti giri servito e riverito.
Al momento l’unica cosa effettivamente negativa che ho trovato é il fatto che se perdi il badge (un metro quadro di badge con catenina e chip RFID), vogliono la bellezza di 1400 dollari sonanti e ballanti.
Ah, e il marketese/junkwords che comunque ti aspetti sempre e comunque. Non mancano mai i teaser (vieni qui bel bambino che se mi dai i tuoi dati ti regalo il leccalecca, gadget, maglietta, borraccia, quelchetipare).
Devo effettivamente lodare la professionalità ed efficienza del personale del convention centre.
Si, perché l’evento di tiene al Sands Congress Centre del Venetian. Che avrà pure un canal grande ma con venezia non c’é paragone – a cominciare dallo spiderman appiccicato sopra il mock-up della torre di san marco. C’é anche il leone e le guardie della sicurezza che scimmiottano i carabinieri – con camicia blu, pantaloni neri e strisciazza rossa.
Il succo, dicevamo. Ho divagato, come al solito.
Per il momento si capisce solo una cosa da tutto questo: il mercato sta cambiando.
Ah beh, uhhh, beellooo, si ok, é da sempre che il mercato cambia, direte voi.
Appunto. Il problema é che adesso si sta andando verso l’app-as-a-service. OUn concetto che spiana la strada ai giganti del mercato con quelli che oggi sono i piccoli a fare solo da rivenditori.
Il concetto é:
Caro CTO, che te ne frega di dove, come, quando e perché stanno i tuoi dati, chi li protegge? A te interessa la SLA dell’applicazione. Lascia il resto a me e ci penso (e peno) io. Basta che ti funzioni, no? Che sia accessibile.
Il vecchio outsourcing dell’infrastruttura ripacchettizzato con una bella mano di mordente sopra.
E sappiamo tutti come é finita, ma come dice nonno, ex contadino, Guasta e arfà non manca mai da fatigà. Per i non Senogallofoni, guasta e ricostruisci, da lavorare non manca mai.
Un’altra novità é la nuova federazione in casa EMC. VMware, Pivotal, EMC, RSA, ognuno ha i suoi partner che si curano il proprio orticello. Ma oramai sono ben integrati in famigghia (miii….), quindi é bell’e ora di far si che tutti i partner siano in grado di vendere tutto quanto.
Hanno anche acquisito una startup (sddc? Sdds? Boh!) che non ha neanche un prodotto effettivo ma il tizio che l’ha pensata è un visionario e quindi valeva la pena. Vedremo.
Quest’anno EMC si concentra (visto l’evoluzione del mercato) sulla gestione, e visualizzazione dell’infrastruttura con ViPR e Nile.
L’ennesimo orchestrator che rende tutto oh-so-glossy e oh-so-simple dallo sturamento dei cessi alla migrazione di interi datacenter.
Ricordare? Al CTO o CIO non frega (e non deve fregare) niente di dove, basta che funzioni.
Boh, sarò io, ma l’unica cosa é che alla fine nessuno saprà più un cavolo di come funzionano le cose. E la prima volta che crollano…….

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